A scacchi una chance per il russo Kasparov di battere il computer dalla memoria corta

Anche per Kasparov adesso c' è speranza. In una partita a scacchi i nostri neuroni possono rivelarsi più svegli e veloci rispetto ai complessi algoritmi dell' Intelligenza Artificiale in fatto di memoria. Le connessioni nell' uomo sono più rapide. Questa, in sintesi, la conclusione di una, nuova ricerca della Sissa di Trieste, condotta in collaborazione con il Kavli Institute for Systems Neuroscience & Centre for Neural Computation di Trondheim. Studio che porta la firma di Francesca Schönsberg e del professor Alessandro Treves (responsabile della ricerca) della Sissa assieme a Yasser Roudi dell' Istituto norvegese.

 

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