
Al centro delle galassie a debole emissione radio si svolge una battaglia cosmica. I buchi neri supermassicci al loro centro generano potenti getti di particelle ad alta velocità, mentre nuove stelle nascono all’interno delle nubi di gas e polvere. Questi processi plasmano l’evoluzione delle galassie, ma gran parte della loro attività è spesso nascosta dalla densa polvere interstellare. A differenza della luce visibile e ultravioletta, che viene assorbita e riemessa nell’infrarosso, le onde radio possono attraversare queste barriere, permettendo agli astronomi di studiare tali galassie anche negli ambienti più difficili.
Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’INAF-IRA e della SISSA presenta i primi risultati del progetto SHORES (Serendipitous H-ATLAS fields Observations of Radio Extragalactic Sources), un survey radio realizzato in intensità totale e polarizzazione grazie all’Australian Telescope Compact Array (ATCA), un interferometro radio situato in Australia. L’indagine si concentra su regioni del cielo che permettono di combinare dati radio con osservazioni multi-banda, offrendo così nuove informazioni sulle proprietà, sulla storia e sull’evoluzione delle galassie a debole emissione radio. A differenza di studi precedenti, che tendono a coprire ampie aree contigue con sensibilità uniforme, SHORES adotta un approccio innovativo denominato “multi-pencil beam”. Questo metodo, basato su misurazioni molto precise di come gli strumenti rispondono ai segnali, consente di rilevare sorgenti rare e luminose (al di sopra di 0,5 mJy) su un’area di 26 gradi quadrati e, al tempo stesso, di catalogare oltre il 95% delle sorgenti più deboli (superiori a 0,15 mJy) in una regione più piccola di 7 gradi quadrati.
Leggi il comunicato stampa: