
Si chiamano plectonemi, sono torsioni simili a quelle di un filo del telefono attorcigliato e si formano quando il DNA è trascinato in un canale stretto a livello nanometrico. È quanto emerge da uno studio coordinato da Ulrich Keyser dell'Università di Cambridge e da Cristian Micheletti della Scuola internazionale di Studi avanzati (SISSA) di Trieste, svolto in collaborazione con Antonio Suma del Dipartimento interuniversitario di Fisica dell’Università di Bari e del Politecnico di Bari e il gruppo di Aleksei Aksimentiev dell’Università dell’Illinois.
Combinando esperimenti e simulazioni, l'equipe internazionale ha svelato cosa succede quando un filamento di DNA viene tirato attraverso un nanoporo. Il flusso del fluido che accompagna il passaggio del DNA genera una torsione della doppia elica che si propaga lungo il filamento causando la formazione di superavvolgimenti: i plectonemi. Queste strutture lasciano una firma caratteristica nella corrente elettrica misurata durante il passaggio nel nanoporo. Fino ad ora, questa firma era passata inosservata, e poteva così essere confusa con quella dei nodi del DNA, che è invece molto più breve.
Lo studio di questi particolari superavvolgimenti del DNA è importante per comprendere l'organizzazione del DNA nel nucleo della cellula, dove si ipotizza che i plectonemi contribuiscano a mantenere l'ordine e compattezza dei cromosomi. L'uso di nanopori potrebbe quindi aprire nuove prospettive perindagare l'azione di specifici enzimi responsabili dell'introduzione e rimozione dei superavvolgimenti. La ricerca è stata pubblicata su Phys Rev. X.