Secondo la teoria di Einstein è necessaria una quantità enorme di energia oscura per spiegare fenomeni cosmologici come l’accelerazione dell’espansione dell’Universo. Ma se l’energia oscura fosse solo un abbaglio e fosse la relatività generale a dover essere modificata? Un nuovo studio della SISSA, pubblicato su Physical Review Letters, ha sviluppato un nuovo metodo per rispondere a questa domanda. Grazie a un enorme lavoro computazionale e matematico, i ricercatori hanno realizzato la prima simulazione della fusione di stelle binarie di neutroni secondo teorie alternative alla relatività generale in grado di riprodurre il comportamento su scale cosmologiche senza chiamare in causa l’energia oscura. Grazie a questo approccio è possibile confrontare la teoria di Einstein con le sue versioni modificate e, avendo a disposizione dati sufficientemente accurati, risolvere il mistero dell’energia oscura.