La SISSA si assicura 1,5 milioni di euro dall'ERC per studiare le reti neurali dietro al successo di ChatGPT

Al fisico Sebastian Goldt uno Starting grant dell’ERC per il suo progetto “beyond2”
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Sebastian Goldt

Fino a qualche anno fa, software come ChatGPT erano semplicemente impensabili. Ora fanno parte della nostra quotidianità. Nonostante ciò, ancora non sappiamo perché funzionino così bene e quanto queste tecniche possano migliorare in futuro. Con il suo progetto beyond2, il fisico della SISSA Sebastian Goldt spera di scoprire i principi teorici fondamentali che permettono alle reti neurali di raggiungere questo tipo di prestazioni e di ‘imparare’ qualcosa sulla struttura del linguaggio. Grazie al Consiglio Europeo della Ricerca, nei prossimi cinque anni avrà a disposizione 1,5 milioni di euro per seguire il suo sogno.

Sebastian Goldt è arrivato alla SISSA nel 2020 come ricercatore del gruppo di Data Science appena creato. Ora ha vinto uno Starting grant del Consiglio europeo della ricerca (ERC) dal valore di 1,5 milioni di euro che gli permetterà di far crescere il suo team. “Quando ho ricevuto la notizia, ero incredibilmente felice di questo riconoscimento ed entusiasta delle opportunità che ne derivano”, ha commentato Goldt. "Non vedo l'ora di dare il benvenuto ai nuovi membri del gruppo che potrò assumere grazie a questo finanziamento ERC e di condividere con loro la possibilità di fare della scienza straordinaria."

Il progetto beyond2 di Goldt studierà le reti neurali, la tecnologia chiave alla base di strumenti come il riconoscimento facciale degli smartphone o chatbot come ChatGPT. Queste reti ‘imparano’ elaborando grandi quantità di dati, ma funzionano come scatole nere: “Sebbene siano efficaci nella pratica, non capiamo davvero come prendano le decisioni o quali siano i pattern che identificano nei dati”, ha spiegato Goldt. “Studieremo cosa e come le reti neurali imparano effettivamente dai dati, il che potrebbe anche contribuire a migliorare queste tecnologie. Ma non è tutto: le reti neurali offrono anche un modello efficace per comprendere il modo in cui il cervello processa le informazioni. Per questo motivo, una parte importante del progetto sarà dedicata all'esplorazione di tematiche legate alle neuroscienze. In particolare, ci focalizzeremo sul ruolo delle interazioni tra i singoli neuroni e su come queste connessioni consentano al cervello di svolgere le sue complesse funzioni.”

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