Le diatomee, alghe unicellulari tipicamente racchiuse in una parete cellulare di silice, agiscono in generale come organismi opportunisti, riproducendosi in modo incontrollabile in presenza di condizioni favorevoli, ma sono anche in grado di prendere decisioni altruistiche agendo per il bene della comunità.
Un nuovo studio, condotto da Mariella Ferrante della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli (SZN) in collaborazione con la SISSA di Trieste e il CEA di Grenoble si è concentrato sulla diatomea marina Pseudo-nitzschia multistriata, dimostrando che quando cellule di sesso opposto si incontrano e sono nelle condizioni giuste per riprodursi, solo una piccola parte prende parte all'evento sessuale, mentre il resto delle cellule blocca la propria crescita limitando le attività e riducendo l'assorbimento dei nutrienti. Questo fenomeno si verifica in condizioni di abbondanza di cibo, rappresentando quindi un paradosso per le microalghe che solitamente competono per le risorse ambientali.
Il lavoro, condotto attraverso analisi genetiche, fisiologiche e numeriche ha coinvolto biologi molecolari e cellulari, ecologi, oceanografi, bioinformatici e esperti di modelli.