Sono fatte a forma di girino e interagiscono tra di loro arpionandosi tra testa e coda, presentando così proprietà fisiche interessanti e impreviste. I tadpoles, in inglese appunto “girini”, sono le grandi molecole al centro del nuovo studio appena pubblicato sulla rivista ACS Macro Letters e frutto di una collaborazione internazionale tra la SISSA e le Università di Vienna, Warwick e Edimburgo.
Nell’indagine, i ricercatori hanno descritto come questi particolari costrutti, ideati dagli scienziati come l’unione tra un polimero circolare e uno lineare, in soluzioni dense presentano una dinamica molecolare molto più “lenta” rispetto a quella registrata delle due parti che la compongono: e questo perché “teste” e “code” tendono a “catturarsi” l’una con l’altra, in un processo a cascata. Il risultato? Un prodotto molto meno fluido e molto più viscoso.
La ricerca è stata condotta grazie alle simulazioni al computer e ha permesso di analizzare la dinamica delle molecole in modo molto fine, con una risoluzione impossibile da riprodurre in laboratorio. Studi come questo, che permettono di far luce sul comportamento fisico delle macromolecole in particolari condizioni, sono indispensabili per possibili future applicazioni tecnologiche dei polimeri, che vanno dall’ingegneria dei materiali alla farmaceutica.