"Colpendo più di 50 milioni di persone nel mondo, l’epilessia è una delle malattie neurologiche più comuni. Per combattere la patologia, i trattamenti farmacologici sono largamente utilizzati. Per alcuni pazienti, però, non possono essere di aiuto: i farmaci risultano infatti inefficaci in una percentuale che va dal 7 al 20% dei bambini colpiti. Negli adulti, la resistenza al farmaco raggiunge valori che vanno dal 30 al 40%. Terapie alternative presentano, inoltre, importanti controindicazioni.
Il progetto IN-FET (“Ion Neuromodulation for Epilepsy Treatment”) ha l’obiettivo di sviluppare nanotecnologie inedite da utilizzare per impianti cerebrali sofisticati in grado di regolare finemente l’attività elettrica del cervello agendo sui meccanismi di base del sistema nervoso. Sostenuto da un contributo di più di 3 milioni di euro da parte della Commissione Europea, l’innovativo approccio potrebbe rappresentare un metodo rivoluzionario per affrontare patologie come l’epilessia e il Parkinson’s.
Lanciato all’inizio di quest’anno, IN-FET si concentrerà sui messaggeri protagonisti della comunicazione tra le cellule nervose: gli ioni, come il magnesio, il potassio e il calcio. In particolare, le nuove macchine molecolari potrebbero misurare e manipolare l’attività degli ioni e la loro concentrazione. In questo modo sarebbe possibile modificare l’attività cellulare, attivando o spegnendo le cellule a seconda delle esigenze. Nell’epilessia, per esempio, si verifica una ipereccitabilità di alcune cellule cerebrali, un fenomeno che dipende proprio dal flusso di ioni. L’attività di queste cellule potrebbe essere modulata grazie a questi nuovi sistemi: le macchine potrebbero catturare alcuni ioni in modo che non possano più eccitare le cellule. Nel Parkinson’s si potrebbe operare in modo simile, agendo sui neuroni responsabili dei sintomi della malattia.
L’ambiziosa iniziativa è finanziata dal programma europeo “Future Emerging Technologies (FET)”, destinata a sostenere ricerche di assoluta frontiera ma dal grande impatto sulla scienza e la società. Coordinata dal professor Michele Giugliano, direttore del Neuronal Dynamics Lab alla SISSA di Trieste, il progetto vedrà il coinvolgimento di IBM research, Multi Channel Systems, le università di Ginevra e Sheffield e il Consorzio interUniversitario per la Nanoelettronica con le Università di Modena e Reggio Emilia e l’Università di Udine.