Servivano le rigide scadenze del Pnrr per riscattare il Terrapieno di Barcola e proporre un progetto (realizzabile) per quell'area per anni profondamente inquinata, posta sotto sequestro, inutilizzabile.
Nato come discarica tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta, inaugurato sotto il grido d'allarme di Enpa e Wwf, il Terrapieno avrebbe dovuto accogliere la nuova sede della Fiera, essere il punto di partenza di un tunnel sottomarino tra l'ex Porto Franco e il Porto Nuovo e ospitare l'ambizioso Parco del Mare.
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In quegli anni, peraltro, era emerso come sotto le ceneri, presumibilmente scaricate sul Terrapieno tra il 1978 e il 1981, vi sarebbero anche le macerie dei crolli causati dai bombardamenti angloamericani del 1944 e 1945, il materiale di scavo della galleria ferroviaria di circonvallazione e gli inerti dei lavori eseguiti per edificare le sedi dell'Ictp e della Sissa.
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