Si utilizza in geofisica e in climatologia, per definire il grado di attendibilità dei diversi scenari, ma anche in ambito industriale, per stabilire l'affidabilità delle previsioni che emergono dalle simulazioni numeriche di processi complessi. Che si tratti di simulare il clima del futuro, di stimare la velocità di un'onda sismica, di ottimizzare il processo di produzione dell'acciaio, di costruire navi da crociera sostenibili o elettrodomestici smart, la quantificazione dell'incertezza è una disciplina sempre più importante per il mondo produttivo, oltre che per quello della ricerca.
E lo sarà sempre più: la matematica applicata sta vivendo un momento di grazia.
Perché è una scienza "portatile", che si può applicare negli ambiti più svariati, ma anche e soprattutto perché le tecnologie emergenti sono basate su temi come i modelli complessi, i big data, i gemelli digitali, gli algoritmi e l'intelligenza artificiale.
Alla matematica dell'incertezza è stata dedicata la sesta edizione di Siam Uq24, tenutasi la scorsa settimana a Trieste, in Stazione Marittima e all'Hotel Savoia. Si tratta della Conferenza biennale della Società per la matematica industriale e applicata (Siam), che comprende più di 14 mila studiosi e studiose e che con questa edizione triestina ha fatto tappa in Europa per la seconda volta. L'idea di portarla a Trieste è stata vincente, perché con la coorganizzazione della Sissa e partner come la Regione, la startup triestina Fast Computing, il Triveneto con il consorzio Inest, e gli Stati Uniti con l'Associazione americana di statistica e l'Association Women in Maths, sono giunti in città per seguire l'evento oltre mille tra studenti, ricercatori e imprenditori da più di 30 Paesi, per oltre 250 appuntamenti in quattro giorni.
«Sono numeri che, a proposito di matematica dell'incertezza, non avevamo previsto - è il commento di Gianluigi Rozza, docente di analisi numerica della Sissa e uno dei presidenti del Comitato organizzatore -. Ma che siamo riusciti a gestire al meglio e ci hanno offerto la possibilità di presentare a un pubblico internazionale il nostro sistema d'innovazione per il trasferimento tecnologico, il consorzio Inest, e alcune delle principali aziende ed enti che operano sul territorio e sfruttano la ricerca scientifica per migliorare i propri processi produttivi: Danieli, Electrolux, Fincantieri e Smact».
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