«La conoscenza e il riconoscimento sono gioia e diritto dell'umanità».
Lo afferma, nel 1845, Alexander von Humboldt, scienziato e non solo, oggi spesso dimenticato ma che quando morì, nel 1859, fu definito "l'uomo più importante dai tempi del Diluvio", tanto per dare un'idea. E lo afferma nel suo capolavoro, "Kosmos", opera in cinque volumi sulla "forza globale" della natura, in cui mescola microorganismi, sistema solare e racconto personale con una capacità di analisi d'insieme da far impallidire parecchi pensatori contemporanei. E proprio dalla sua più illuminata opera mutua il titolo e anche lo spirito la grande mostra che ha riaperto le scuderie del Castello di Miramare dopo una lunga pausa.
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