Un microrganismo acquatico capace di adattare la forma del suo corpo allo spazio in cui si trova ispira i futuri robot flessibili, capaci di muoversi in ambienti difficili, come i detriti provocati da un disastro naturale, e perfino all'interno del corpo umano. E' lo scenario descritto dalla ricerca pubblicata sulla rivista Nature Physics e nata dalla collaborazione fra Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste, Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) e Università Politecnica della Catalogna. Sotto la guida di Antonio De Simone, della Sissa e dell'istituto di Biorobotica della Scuola Sant'Anna, e Marino Arroyo, dell'Università Politecnica della Catalogna, hanno analizzato i movimenti dell'organismo unicellulare chiamato Euglena.