[...] Dalla lettura del libro Ragione di Stato, ragione di scienza di Giacomo Destro (Codice edizioni, 2023) si può affermare grossolanamente che se la scienza è stata negli ultimi secoli il motore dei grandi cambiamenti tecnologici e quindi sociali ed economici, ma con un rapporto ancillare con la politica, con il passare del tempo è cresciuto anche il suo peso nella governance delle questioni di rilievo internazionale, com'è normale che sia in una 'società della conoscenza', o, come preferisce chiamarla Destro, 'dei Big Data'. [...] Ma quali sono le sfide principali che deve affrontare oggi la diplomazia scientifica? Se il clima è al momento la più visibile, secondo Destro se ne possono citare almeno altre tre: la regolamentazione dell'esplorazione e colonizzazione dello spazio, che vede crescere la competizione privata in una sfera gestita solo fino a pochi anni fa da grandi programmi nazionali pubblici; la regolamentazione dei dati e delle tecnologie che su di essi si basano; altra dimensione in cui i grandi monopoli digitali privati giocano un ruolo cruciale, con risvolti etici, economici e politici altrettanto rilevanti; infine il pieno coinvolgimento delle comunità scientifiche dei Paesi in via di sviluppo, ancora ai margini del progresso della conoscenza scientifica globale. Su questo ultimo punto , in particolare, l'Italia può giocare un ruolo importante, sia per la sua posizione geografica, sia per l'esistenza di istituzioni come la Sissa (dove peraltro lavora l'autore del libro) e il Centro internazionale di fisica teorica di Trieste, che richiamano molti ricercatori e studenti anche dai Paesi in via di sviluppo.
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