Press Review

Ricerca, per leggere il cervello ha adattato una funzione antica
Askanews

Studio SISSA: non c' è un' area esclusiva deputata alla lettura Roma, 21 gen. (askanews) - Lettere, sillabe, parole, frasi: insiemi di simboli messi in fila che, quando leggiamo, si riempiono di significato. Ma esistono nel nostro cervello un' area e un meccanismo esclusivamente deputati alla lettura? Probabilmente no; il linguaggio scritto è un' invenzione troppo recente perché il cervello abbia sviluppato strutture specificamente dedicate ad esso. Secondo quanto emerso da una recentissima ricerca, pubblicata sulla rivista Current Biology, per svolgere questo raffinato compito mettiamo in campo una funzione evolutivamente antica più generalmente utilizzata per l' elaborazione di molti altri stimoli visivi. Per provarlo, i ricercatori della SISSA, autori dell' indagine, hanno sottoposto dei volontari a una serie di esperimenti in cui venivano loro mostrati diversi simboli e immagini, alcuni molto simili a parole, altri in forma di oggetti tridimensionali o del tutto astratti. I risultati - spiega SISSA - hanno dimostrato che non c' era alcuna differenza tra il modo in cui i partecipanti imparavano a riconoscere gli uni e gli altri.

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Inteligncia Artificial ganha de ns no xadrez, mas no na memria
Inovacao tecnologica

Memória do cérebro versus memória da IA

É natural pensar que nossas memórias não conseguem competir com as memórias dos computadores porque, salvo algum defeito inesperado, "um computador nunca esquece" - no disco rígido ou na nuvem, ele sempre "se lembra" do que você mandou ele gravar.

Ocorre que a inteligência artificial não se sai tão bem quanto o nosso cérebro quando se trata da eficiência no armazenamento de memórias.

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Artificial Intelligence may outsmart our brain in chess, but not in memory
Free Press Journal

A new research has shown that the brain strategy for storing memories is more efficient than that of Artificial intelligence (AI).The new study, carried out by SISSA scientists in collaboration with Kavli Institute for Systems Neuroscience & Centre for Neural Computation, Trondheim, Norway, has been published in Physical Review Letters.

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Fame nervosa, cos’è e come fare a controllarla?
A tutto notizie

Mangiare è una necessità fisica. Tuttavia, non sempre si mangia perché spinti da un reale senso di fame. In molti casi il cibo viene utilizzato per placare lo stress e rispondere a stati emotivi negativi, come ansia e irritabilità. In questo caso si parla di “fame emotiva’’ o più comunemente di “fame nervosa”.

Da cosa nasce la fame nervosa?

La fame nervosa non nasce dal corpo, ma parte dalla nostra mente, dunque ha origini psicologiche. Si presenta in periodi di forte stress e in momenti di difficoltà, quando abbiamo maggior bisogno di essere consolati e confortati. In questi casi, infatti, ci si rifugia nel cibo e si tende a mangiare di più, senza badare alle calorie; al contrario, si prediligono i cibi ad alto potere calorico: alimenti molto dolci, molto salati o grassi.

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AI kan slå menneskehjernen i sjakk, men ikke i hukommelsen, finner studien
Kontrast1

En gruppe forskere har oppdaget at effektiviteten til den menneskelige hjerne for å opprettholde minner er mer effektiv enn kunstig intelligens (AI). Den nye studien, utført av SISSA-forskere i samarbeid med Kavli Institute for Systems Neuroscience og Center for Neural Computing, Trondheim, Norge, er publisert i Physical Review Letters.

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Fame emotiva e abbuffate: le conseguenze del lockdown
IO Donna (online)

L a fame emotiva e un' alimentazione incontrollata sono due dei disturbi aumentati durante il primo lockdown del 2020. Leggi anche Lockdown e smart working ci fanno ingrassare. Con il Covid più persone in sovrappeso X Fame emotiva: lo studio sull' isolamento Lo riferisce uno studio sull' impatto dell' isolamento sulle abitudini alimentari della popolazione italiana condotto da un gruppo di ricercatori dell' Università di Padova , in collaborazione con l' Università di Losanna e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Stress e depressione I ricercatori hanno osservato che un elevato livello di ansia, depressione e di emozioni negative come la tristezza , insieme a fattori come una peggiore qualità della vita e delle relazioni sociali, hanno portato a maggiore fame emotiva , quella sensazione che giunge quando abbiamo maggior bisogno di essere consolati e confortati, m entre alti livelli di stress si sono risolti in episodi di abbuffate compulsive , ovvero quei momenti in cui si assumono grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve con la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto si stia mangiando. 

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Intelligenza artificiale, può batterci a scacchi ma la memoria umana si rivela più efficiente
Quotidiano di Sicilia

 Negli ultimi decenni, l' Intelligenza artificiale (Ai) si è dimostrata capace di grandi traguardi.

Nel campo degli scacchi, per esempio, già nel 1996 il computer Deep Blue sconfisse il campione Garry Kasparov. Eppure, una nuova ricerca della Scuola internazionale superiore di studi avanzati-Sissa dimostra che la strategia utilizzata dal nostro cervello per memorizzare è più efficace rispetto ai sistemi di intelligenza artificiale. Il nuovo studio, condotto dagli scienziati della Sissa in collaborazione con il Kavli Institute for Systems Neuroscience & Centre for Neural Computation, a Trondheim, Norvegia, è stato appena pubblicato su "Physical Review Letters".

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Coronavirus: fame emotiva e abbuffate effetti negativi lockdown, studio
Latina Oggi

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell' università di Padova, in collaborazione con l' università di Losanna e la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste (Sissa), rivela l' aumento di disturbi da fame emotiva e alimentazione incontrollata soprattutto durante il primo lockdown anti-Covid del 2020. Pubblicato sulla rivista 'Appetite', il lavoro analizza gli indici di fame emotiva, ovvero la tendenza a mangiare quando si è in preda allo stress o a emozioni negative come la tristezza, e la frequenza alle abbuffate compulsive, caratterizzate da episodi in cui si assumono grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve con la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto si stia mangiando.

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Fame emotiva e alimentazione incontrollata durante il primo lockdown: lo studio
PadovaOggi

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell' Università di Padova, in collaborazione con l' Università di Losanna e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, rivela l' aumento di disturbi da fame emotiva e alimentazione incontrollata durante il primo lockdown del 2020. Lo studio Pubblicato nella rivista "Appetite", lo studio analizza gli indici di fame emotiva, ovvero la tendenza a mangiare quando si è in preda allo stress o a emozioni negative come la tristezza, e la frequenza alle abbuffate compulsive, caratterizzate da episodi in cui si assumono grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve con la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto si stia mangiando.

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Università di Trieste, al via la connessione internet super-veloce: 200Gbit/s!!
triestecafe.it

Più veloce, sicura, autonoma: è la nuova rete in fibra ottica che collega enti scientifici e accademici del territorio regionale. L' infrastruttura, collaudata in questi giorni, è la risultante del progetto "Rete 100G" dell' Università di Trieste e garantirà prestazioni di alto livello. [...]  Il progetto Rete 100G, infatti, assegna al sistema scientifico e accademico regionale un' infrastruttura propria, che consentirà a tutti i soggetti di disporre ovunque delle risorse computazionali nei datacenter (con gli accordi del caso anche il supercalcolatore Ulysses di Sissa) e di muoversi con libertà e con il sostegno di mezzi realmente all' altezza delle sfide che l' innovazione impone a certi livelli".

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Coronavirus: fame emotiva e abbuffate effetti negativi lockdown, studio
Ciociaria Oggi

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell' università di Padova, in collaborazione con l' università di Losanna e la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste (Sissa), rivela l' aumento di disturbi da fame emotiva e alimentazione incontrollata soprattutto durante il primo lockdown anti-Covid del 2020. 

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Abbuffate da lockdown, colpa dell'isolamento e dello stress emotivo
Corriere Alpi

Uno studio condotto a livello nazionale spiega perchè mangiamo di più e peggio. E conclude: servono misure sanitarie e  nutrizionali per mitigare l'impatto negativo causato dalla pandemia

18 GENNAIO 2021

PADOVA. Abbuffate da lockdown, uno studio che ha come prima autrice Cinzia Cecchetto dell'Università di Padova, spiega perchè mangiamo di più e peggio durante l'isolamento.

Pubblicato nella rivista "Appetite", lo studio analizza gli indici di fame emotiva, ovvero la tendenza a mangiare quando si è in preda allo stress o a emozioni negative come la tristezza, e la frequenza alle abbuffate compulsive, caratterizzate da episodi in cui si assumono grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve con la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto si stia mangiando.

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Lara Pantoni a RADAR
Rai - Radio FVG – Radar

Lara Pantoni illustra i risultati di uno studio internazionale guidato da Darko Donevski sull'origine della polvere cosmica.

Ascolta l'intervista (puntata del 19/01/2021 da min 07:30)

Lara Pantoni a RADAR
Rai - Radio FVG – Radar WEB

Lara Pantoni illustra i risultati di uno studio internazionale guidato da Darko Donevski sull'origine della polvere cosmica.

Ascolta l'intervista (puntata del 19/01/2021 da min 07:30)

Più fame compulsiva e abbuffate per stress, tristezza e isolamento nel lockdown
Sputnik

La pandemia globale ha causato drastici cambiamenti nel rapporto della popolazione con il cibo, sia per la disponibilità e l’accessibilità agli alimenti sia nella relazione con l’alimentazione, il modo in cui si mangia e quanto si mangia. Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Losanna e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, durante il primo e il secondo lockdown nel 2020 sono aumentati sia i disturbi da fame emotiva e da stress sia l’alimentazione incontrollata.

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Il lockdown rende tristi e causa 'fame emotiva' e abbuffate
roccarainola.net

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell' Università di Padova, in collaborazione con l' Università di Losanna e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, rivela l' aumento di disturbi da fame emotiva e alimentazione incontrollata durante il primo lockdown del 2020. Pubblicato nella rivista «Appetite», lo studio analizza gli indici di fame emotiva, ovvero la tendenza a mangiare quando si è in preda allo stress o a emozioni negative come la tristezza, e la frequenza alle abbuffate compulsive, caratterizzate da episodi in cui si assumono grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve con la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto si stia mangiando.

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AI can beat human brain in chess, but not in memory, reveals study
Sify news

January 19 (ANI): A new research has shown that the brain strategy for storing memories is more efficient than that of Artificial intelligence (AI). The new study, carried out by SISSA scientists in collaboration with Kavli Institute for Systems Neuroscience & Centre for Neural Computation, Trondheim, Norway, has been published in Physical Review Letters. In the last decades, Artificial Intelligence has shown to be very good at achieving exceptional goals in several fields. Chess is one of them: in 1996, for the first time, the computer Deep Blue beat a human player, chess champion Garry Kasparov.

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A scacchi una chance per il russo Kasparov di battere il computer dalla memoria corta
il Piccolo.it

TRIESTE Anche per Kasparov adesso c' è speranza. In una partita a scacchi i nostri neuroni possono rivelarsi più svegli e veloci rispetto ai complessi algoritmi dell' Intelligenza Artificiale in fatto di memoria. Le connessioni nell' uomo sono più rapide. Questa, in sintesi, la conclusione di una, nuova ricerca della Sissa di Trieste, condotta in collaborazione con il Kavli Institute for Systems Neuroscience & Centre for Neural Computation di Trondheim. Studio che porta la firma di Francesca Schönsberg e del professor Alessandro Treves (responsabile della ricerca) della Sissa assieme a Yasser Roudi dell' Istituto norvegese.

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A scacchi una chance per il russo Kasparov di battere il computer dalla memoria corta
Il Piccolo

Anche per Kasparov adesso c' è speranza. In una partita a scacchi i nostri neuroni possono rivelarsi più svegli e veloci rispetto ai complessi algoritmi dell' Intelligenza Artificiale in fatto di memoria. Le connessioni nell' uomo sono più rapide. Questa, in sintesi, la conclusione di una, nuova ricerca della Sissa di Trieste, condotta in collaborazione con il Kavli Institute for Systems Neuroscience & Centre for Neural Computation di Trondheim. Studio che porta la firma di Francesca Schönsberg e del professor Alessandro Treves (responsabile della ricerca) della Sissa assieme a Yasser Roudi dell' Istituto norvegese.

 

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Il lockdown rende tristi e causa 'fame emotiva' e abbuffate
World Magazine

AGI - Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell' Università di Padova, in collaborazione con l' Università di Losanna e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, rivela l' aumento di disturbi da fame emotiva e alimentazione incontrollata durante il primo lockdown del 2020. Pubblicato nella rivista «Appetite», lo studio analizza gli indici di fame emotiva, ovvero la tendenza a mangiare quando si è in preda allo stress o a emozioni negative come la tristezza, e la frequenza alle abbuffate compulsive, caratterizzate da episodi in cui si assumono grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve con la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto si stia mangiando. 

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